Cosa c’entrano i fascisti con la morte di Ciro Esposito?
Di getto potremmo dire tranquillamente: tutto. Però l’intenzione di quest’articolo non è gridare al pericolo fascista o avviare una campagna contro le formazioni dell’estrema destra in italia, fenomeno che esiste ma che di per sé ci preoccupa poco visto l’inconsistenza politica di alcune di queste formazioni neo-fasciste; che passano dall’esaltazione dell’italianità fino a giurare fedeltà al leghista Salvini in cambio di qualche poltrona nei palazzi del potere.
Scriviamo perchè troppe volte in questi giorni ci siamo trovati di fronte ad affermazioni senza nessun fondamento, dietro a frasi estrapolate da discussioni su facebook che servono solo ad alimentare la confusione invece che chiarirla.
Quello che vorremmo provare a fare è mettere a fuoco alcuni punti chiave di questa vicenda, provare a dare un senso di verità ad un teatrino che ha superato il limite dello squallore.
Precisiamo che sulla morte del povero Ciro già altri hanno scritto cose interessati e a nostro avviso parlando da una posizione piu che consapevole rispetto agli eventi
(vi consigliamo questa lettura).
Di queste tesi però ne riprenderemo alcune per chiarire meglio l’insieme della vicenda.
Il pomeriggio del 3 maggio 2014 Ciro Esposito viene sparato insieme ad altri due tifosi napoletani (Alfonso e Gennaro) da Daniele DeSantis (Ultras della Roma) mentre si stavano recando a vedere la finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina in programma per quella sera all’Olimpico. Ciro morirà dopo una lunga agonia in seguito ad un infezione polmonare causata proprio dal colpo ricevuto a Tor di Quinto.
Nelle ore successive in tanti cercano di capire chi è Daniele DeSantis e perchè fosse li in quel giorno, armato e pronto all’assalto dei bus napoletani, completamente indisturbato. Si capisce però che di ultras nel gesto di Danielino non c’è davvero niente, DeSantis è un tifoso di vecchia data che in passato si è distinto per alcune azioni che si possono definire clamorose, soprattutto perché n’è uscito sempre pulito, come quella in cui lui è un gruppo di fascisti romanisti a Brescia (nell’occasioni erano presenti anche alcuni esponenti degli Irriducibili a conferma del sodalizio politico) aggrediscono un reparto celere ferendo con una coltellata un vice-questore.
Il rapporto tra Gastone e la destra estrema è sempre molto stretto, tant’è che come scrive l’Ansa l’azione di Brescia nasce e viene progettata fuori dagli ambienti ultras. Dirà l’Ansa: “La spedizione dei romanisti a Brescia aveva il duplice scopo di far recuperare prestigio e nuovi elementi al gruppo neonazista di Maurizio Boccacci, ex leader del Movimento Politico Occidentale, in crisi dopo lo scioglimento per incitamento all’odio razziale stabilito dal decreto Mancino del ‘93, e ricattare la Roma come società che, nei mesi precedenti, aveva fatto venir meno alla tifoseria i vantaggi concessi in modo consistente in precedenza. Ma alla fine De Santis fu assolto per non aver commesso il fatto”.
Del gruppo di Boccacci entrerà a far parte anche un personaggio del calibro di Giuliano Castellino, che nel 1996 sarà coinvolto insieme a De Santis in un inchiesta per presunti ricatti al presidente Sensi, la pace allo stadio in cambio di biglietti… come sempre tutti assolti e via di nuovo!
Castellino sarà un nome che comparirà spesso nella vita di Danielino e lo vedremo anche più avanti, cinghia di trasmissione tra la curva e la politica del palazzo.
Intanto De Santis prosegue la sua carriera da ultrà fino a quando il 21 marzo del 2004 ,insieme ad altri, bloccherà il famoso derby in seguito alle voci (false) della morte di un bambino investito da un ‘auto della polizia, sul quale Valerio Marchi scriverà un bellissimo libro.
(leggi qui)
L’anno dopo comincia la sua carriera politica , prima nella lista del “trifoglio” per Storace, nel 2008 invece è presente nelle liste del
Popolo della Vita-Trifoglio per Renata Polverini e due anni dopo nella stessa lista però questa volta a sostegno di Gianni Alemanno. Nelle liste del popolo di Roma La destra c’è anche Andrea Antonini consigliere del XX municipio, che continua a collaborare assiduamente con le tartarughe di Casa Pound sponsorizzando alcune iniziative fatte addirittura nelle sede del municipio a Ponte Milvio, la zona in cui si trova tra le altre cose il Ciak Village.
Indovinate chi è farà a portavoce al Popolo di Roma? Sempre lui Giuliano Castellino!
Che qualche anno prima ha fondato un nuovo gruppo in Curva Sud insieme ai camerati di Casa Pound : Padroni di Casa. Il rapporto tra Iannone e Castellino è cosi stretto che non solo i due condividono alcune occupazioni abitative (OSA come le chiamano i militanti dell’estrema destra romana) ma Padroni di Casa ha come propria sede una delle occupazioni di Casa Pound, il circolo Futurista di Casalbertone.
Padroni di Casa non è un gruppo come gli altri è un gruppo dichiaratamente politico, negli anni in cui ormai il movimento ultras comincia il suo declino, si affaccia sulla scena della Curva Sud con il chiaro intento di conquistare l’egemonia su un settore della società che rappresenta una grossa fetta di interessi economici legati al malaffare e soprattutto una vetrina per le campagne elettorali. Lo stesso Castellino dichiara in un intervista a
“il Romanista” nel 2007 (stesso anno di fondazione del gruppo) “Nel calcio c'è la politica. I Padroni di casa, oltre ad amare la Roma, occupano palazzi abbandonati, danno casa agli italiani e propongono il Mutuo sociale” (uno dei punti cardine del programma politico di Casa Pound)
L’intreccio della destra romana è sempre piu fitto e ingarbugliato tanto da potercisi perdere, tutta la miriade di gruppi e gruppuscoli che ne compongono la galassia però è tenuta insieme dai legami con i vecchi padri (Nar, Ordine Nuovo) e dai nuovi interessi soprattutto legati al campo degli appalti (Mafia Capitale), l’occupazione e la gestione di spazi (tipo il Ciak Village) grazie alle potenti amicizie che negli anni i neri si sono fatti a Roma. Amicizie che il piu delle volte si affidano ai servigi del mondo di sotto per risolvere vicende personali, come quelle che hanno visto il figlio di Alemanno (Manfredi)
ricorrere all’aiuto dei camerati per risolvere screzi o punire chi non è d’accordo sul fatto che in casa propria si inneggi al duce o si faccia il saluto romano; come un ragazzino pestato dagli amici di Blocco Studentesco di Manfredi (candidato anche nelle loro liste elettorali), durante una festa a bordo della piscina della villa dei genitori.
Questo è il quadro in cui avviene l’agguato al bus dei napoletani e l’omicidio di Ciro Esposito, che solo per colpo del destino (la pistola di De Santis si incepperà al 3 colpo) non sarà una strage. I mesi che seguono sono una lotta continua contro i tentativi di ridurre la vicenda ad uno scontro tra tifoserie andata male, omettendo le colpe di chi gestiva l’ordine pubblico quella sera. Troppe cose non tornano e troppe domande ancora sono irrisolte ma ciò che sorprende l’opinione pubblica di mezza Europa è la reazione della Curva Sud.
Da subito si capisce che non c’è nessuna volontà di isolare l’infame Danielino, prima una serie di scritte contro Ciro Esposito sporcano i muri della capitale poi alla prima occasione in campionato i camerati di Gastone danno il meglio. Diciamo “i camerati” perchè nello striscione di sostegno a De Santis si vede chiaramente che il punto esclamativo è un fascio-littorio (foto), un simbolo che sembra quasi una firma rispetto all’azione. De Santis negli ultimi anni militava in in gruppo Neo-Nazista l’Mse (sempre con il solito Castellino) , anche le scritte sui muri contro Ciro e i Napoletani sono sempre firmate con celtiche o fasci-littori.
Il punto più alto però lo raggiungono i militanti di Casa Pound Napoli, l’esponente di picco Emmanuela Florino , figlia del mazziere e senatore Michele; pubblica sul proprio profilo facebook un post che offende la madre di Ciro Esposito accusandola di lucrare sulla morte del figlio grazie alla pubblicazione di un libro sulla vicenda. E’ come un anteprima di quello che succederà la domenica successiva proprio durante Roma-Napoli, 5 striscioni che riprendono questa modalità mafiosa di intimidire una madre responsabile di non volersi arrendere davanti alla morte assurda del figlio per mano di uno schifoso fascista. Proprio come qualche anno prima gli stessi fascisti romani avevano fatto contro Carla Verbano o il coisp con la madre di Aldrovandi!
In particolare uno degli striscioni sembra essere la copia spudorata delle parole della “ducessa” Florino , non a caso sarà esposto proprio nella parte della Curva Sud di “competenza” Padroni di Casa. Questa è piu che una supposizione, confermata da due fonti: una è di Ugo MariaTassinari noto studioso delle culture giovanili di destra e più volte presente ad iniziative e dibattiti proprio all’interno dello stabile di Casa Pound che dice sul suo sito “Emmanuela che non è solo figlia d’arte ma una dirigente politica a tutto tondo può tranquillamente anticipare lo slogan della curva giallorossonera” l’altra è un passaparola in rete di questi ultimi giorni che vuole che la sera stessa della partita al ristorante di Iannone all’Esquilino ci sia stata una cena a cui abbiano partecipato 5 esponenti di Casa Pound Napoli e nella quale si è ampiamente festeggiato per il risultato conseguito dall’esposizione degli striscioni.
Fingere che la politica non sia un problema delle curve o pensare che definirsi apolitici la terrà fuori non solo è sbagliato ma oggi rischia di fare il gioco di chi sta difendendo De Santis e i suoi compari.
Stiamo assistendo senza dubbio ad una difesa di questo schifoso personaggio che nasconde delle trame più complesse di quelle che normalmente si possono trovare in “un uno scontro tra ultras finito male” , qui di ultras non c’è proprio niente.: sia nelle modalità in cui si è mosso Gastone sia per come la vicenda oggi viene gestita dai media e dalle forze dell’ordine. Danielino non solo non si è fatto un giorno di galera ma è ormai da un anno in un infermeria per una gamba fratturata , nonostante l’arresto riesce anche a rilasciare interviste su giornali nazionali del calibro di Panorama anche se è un assassino reo-confesso. (non siamo forcaioli ma ci chiediamo come sia possibile riceve in Italia questo tipo di trattamento, mentre la maggior parte della popolazione carceraria vive in condizioni disumane.)
A questo va aggiunta la modalità con cui i fascisti , romani e non, stanno portando avanti questa vicenda. Non un comunicato di dissociazione da parte delle organizzazioni neo fasciste(non che questo servisse a qualcosa) ma omertà sulla vicenda e il tentativo di infangare Ciro e la sua famiglia, da prima sostenendo che fosse un cammorrista, poi che “forse non è stato De Santis ma la pistola la teneva i napoletani” fino a offendere una madre che ha perso un figlio nella maniera piu infame che possa esistere.
L’unica speranza che abbiamo di onorare la memoria di Ciro è fare tutto quello che è in nostro possesso per far venire fuori la verità, perchè dalla giustizia di questo Stato non ci aspettiamo niente, lo stesso Stato che ha permesso che De Santis agisse indisturbato e che oggi reprime ancora di più i tifosi e le loro passioni, nonostante sia ormai chiaro a tutti che l’omicidio del 3 maggio sia avvenuto lontano dall”Olimpico e al di fuori di ogni logica “ultras”.
La questione è che in questo paese ancora una volta sulla pelle di Napoli e sul cadavere di uno dei suoi figli si gioca una partita di interessi politici più grande di quella che riusciamo a immaginare, che chi parla di Ciro chi offende Antonella lo fa per colpire l’orgoglio di una città che vorrebbero piegata e rassegnata di fronte all’ennesimo abuso dei “fratelli d’Italia” . Addirittura spalleggiati da personaggi che hanno il coraggio di definire loro stessi “napoletani” e proporsi come i difensori della città!
Noi non ci arrenderemo fino a quando non avremo verità!
#CiroVive
Gennaro Capuozzo
http://www.identitainsorgenti.com/omicidio-ciro-esposito-intrecci-coperture-e-connivenze-dellestrema-destra-romana-e-napoletana/
documentazione
r_campania